Marco Carboni

Per chi nasce artista non ci sono alternative: l’arte è nel sangue, la si esprime in tutte le forme e tra le città ideali c’è immancabilmente Londra. Marco Carboni, nato a Vignola 26 anni fa, ma originario di Castelvetro, a Londra ci vive e ci lavora «Amo l’apertura mentale di questa città unica al mondo – dice – le opportunità che ti offre ogni giorno è un fattore di nascita, di appartenenza ad un territorio. Un legame con la propria terra imprescindibile, che però è fatto di amore e di odio».

Nonostante la giovane età (classe 1985) Marco Carboni ha già un lungo ed articolato vissuto di esperienze artistiche. «Dopo avere finito le scuole superiori – racconta- mi sono dedicato full time alla musica: suonando in una band: “Burning Light”, pezzi nostri scritti in inglese, stile Pop Rock». In Italia, però, era difficile farsi strada. «Dato lo scarso interesse da parte delle etichette discografiche per la musica inglese, nonostante i buoni feedback dal pubblico – continua – decidiamo di partire alla volta di Londra tutti insieme, a bordo di un vecchio Ford Transit verde acquistato coi risparmi di tutti».

Giovani, intraprendenti con quel tanto che basta di Keruak del terzo millennio, i ragazzi della Burning Light si mettono in strada e vanno oltre Manica. «A Londra – dice ancora – incidiamo l’EP”Far from the ground” grazie al quale suoniamo in vari clubs di Londra e ci facciamo conoscere. Nonostante l’affiatamento musicale, i litigi fra di noi sono innumerevoli, le differenze insormontabili e la band viene sciolta». Si interruppe così, in fase di decollo, quel futuro da musicista che Marco Carboni e i suoi amici avevano immaginato “on the road” a bordo della Ford Transit verde. «E’ proprio in questo momento – continua – che nascono le mie due altre passioni: la gastronomia e la fotografia».  Per la verità fotografava già da qualche anno prima, con discreto interesse e successo. Ma la fotografia non era sufficiente. «Alla ricerca di un lavoro per mantenermi – dice – entro quindi come cuoco nella cucina del”Frizzante Cafè” e da li in poi faccio una gavetta che va da Bistro Aix di Lynne Sanders, miglior ristorante Francese per Time Out, ad Alkimia a Barcelona, che si fregia di una stella Michelin, fino all’Osteria Francescana di Massimo Bottura a Modena. A Modena frequento inoltre i corsi per diventare Sommelier AIS, in quanto adoro il vino e il suo mondo».

Intanto cresce anche la sua passione per la passione per la fotografia e allora torna a Londra, dove il suo genio creativo può trovare ampi spazi. «E’ una città in continuo movimento – commenta – così come lo è l’arte, e in questo gioco dinamico e virtuoso amo perdermi e ritrovarmi, esprimermi con ogni mezzo. Di Londra non amo la scarsa vivibilità… alla lunga e la scarsa qualità di vita se non si ha un reddito da ricchi». A Londra si sta impegnando nell’espressione artistica legata alla fotografia e le sue opere possono essere ammirate anche nel suo sito: www.marcocarboni.it.

«Negli ultimi anni – spiega – sto lavorando molto per affinare la tecnica e cercare uno stile tutto mio, cosa molto importante nel mondo della fotografia. Adoro il bianco e nero e il vintage e amo fotografare anche a pellicola, 35mm. In questo momento sono alla ricerca di un contratto con gallerie e di collaborazione con riviste di settore moda».  E poi i sogni nel cassetto. «Aprire un ristorante quando sarò più in la con l’età, sicuramente. Collaborare nella fotografia del film di un grande regista. Ma il mio obiettivo è quello di avvicinare nel mio approccio, fotografia e arte contemporanea, dare concettualità all’immagine. Poter lavorare con riviste e gallerie tra le più blasonate al mondo. Raggiungere il cuore della gente, emozionarla, comunicare. Unire».

06 maggio 2011
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