Gabriele Trapella

Il suo blog su internet è più che mai esplicativo: ‘unmontanaroinbrasile.blogspot.com’. Il suo nome è Gabriele Trapella di Montecreto, arrivato oltre oceano e nell’altro emisfero per scoprire il mondo, e là è rimasto. «Sono un montanaro in Brasile, mi manca la Gazza al mattino davanti ad un cornetto caldo… saudade!».

Così saluta da Balneario Camboriù: «E’ la città natale di mia moglie – aggiunge – nella quale sto vivendo una nuova parte della mia vita. Quale miglior posto se non una città immersa tra bellissime spiagge e una prorompente foresta atlantica?». Gabriele Trapella è nato sull’Appennino 31 anni fa ed ha avuto la passione per i viaggi, la geografia e la curiosità di scoprire paesaggi, città, usi e costumi. «Circa 22-23 anni fa – racconta – mia madre mi regalò un mappamondo. Potete immaginarvi la delusione di un ragazzino di 8-9 anni che, a quell’età, pensa solo a giocare». E invece quel regalo si rivelò invece molto stimolante. «Pian piano – continua – mi avvicinai a quell’oggetto e per gioco cominciai ad immaginare di conoscere quei posti così lontani e così nacque e crebbe la mia voglia di conoscere geografia e culture differenti». Per Gabriele la passione per i viaggi è anche, per così dire, genetica. «Ci sono state anche le esperienze di mia madre, che ogni tanto si concedeva viaggi in destinazioni per l’ epoca ancora avventurose: Messico, Guatemala, Indonesia. Ogni volta che lei terminava il suo viaggio, anche io visitavo quei paesi attraverso le sue foto e i racconti». Lui cominciò a viaggiare da giovanissimo; nel 2006, dopo aver conosciuto diverse parti d’Europa, decise di affrontare il primo viaggio in Sudamerica, destinazione Perù. «Un viaggio – spiega – che ha cambiato me e le mie esigenze di viaggiatore.

Al mio rientro dal Perù, cambiai lavoro e conobbi quella che ora è mia moglie, brasiliana; ed è lei, quindi, in parte responsabile del mio cambio di vita. Non so quante volte abbiamo sognato di trasferirci qua, quante volte abbiamo fantasticato di vivere al mare, sotto la palma. Nel maggio del 2010 è cominciato un nuovo capitolo della nostra vita». In verità in Italia per Gabriele e la moglie Liliane, le cose non andavano male: avevano il loro lavoro, con uno stipendio discreto. È quindi un modenese nel mondo per ragioni che non hanno nulla a che vedere con la crisi economica, questioni politiche, la fuga di cervelli. «Ho sempre immaginato – spiega Gabriele – un’esperienza all’estero e mi sentivo pronto. Per ora va bene così, anche se le difficoltà da questa parte dell’oceano sono evidenti: i problemi non sono pochi, il Brasile è ancora lontano dall’essere un paese a misura d’uomo, non solo per le disparità sociali che caratterizzano il popolo, ma perchè ci sono problemi molto gravi, che riguardano i diritti umani, la tutela dell’individuo, l’alfabetizzazione. Così i comfort di cui dispone l’Europa qui tarderanno ancora chissà quanto tempo».

Problemi a parte, per lui Brasile ha tanti pregi: «Su tutti – continua – una natura meravigliosa, spiagge da cartolina e rigogliose foreste, scenari incredibili; la gente è più aperta che in Italia, molto meno scontrosa di noi sebbene abbia tutti i motivi per esserlo». Ora Gabriele vive a Balneario Camboriù, città natale della moglie, località balneare sulla costa centrale dello stato di Santa Catarina. E’ poco conosciuta dai turisti italiani, ma è meta ambitissima dai turisti sudamericani, che arrivano numerosissimi, animando la movida estiva da dicembre a marzo. «Questo suo essere località turistico – spiega – ha fatto sì che il mercato del lavoro andasse in un’unica direzione, quella della ristorazione e dei servizi, per cui non è affatto facile trovare impiego in aziende di altro tipo, soprattutto per chi come me è un designer. Però non credo che mi trasferirò in un’altra città, qui mi trovo bene». Il Brasile ha cambiato anche la mentalità del montanaro: «Sono molto più flessibile ai cambiamenti – conclude – Penso di riuscire a godere meglio del presente. Vivo molto di più di prima all’aria aperta, vado a correre in spiaggia, in questa natura incontaminata». Nel maggio scorso, in coincidenza col suo arrivo in Brasile, ha aperto un blog (unmontanaroinbrasile), con l’ intenzione di raccontare ad amici e curiosi la sua esperienza fuori casa.
«Anche questa è stata una bella scoperta. Sempre preso dal lavoro avevo accantonato il piacere della scrittura – aggiunge – Cerco di affrontare ogni argomento nel modo più semplice e immediato possibile. Ad ogni modo, pur trovandomi in un bel posto, credo che tra non molto tornerò in Italia. Non esistono posti belli come il nostro Paese, dove non serve per forza l’ aereo per andare da una fantastica città all’altra, e poi ho voglia di godermi il silenzio di casa mia, qui c’è un costante rumore di fondo che alla lunga diventa insopportabile. Ho voglia di tornare a vedere i colori dell’autunno e della primavera, e soprattutto voglio mangiar bene. Non parlo solo di sapori, ma anche di qualità».

Proprio per ricevere conforto e suggerimenti, molti italiani accedono al blog del montanaro in Brasile. «Negli ultimi tempi – dice infatti Gabriele – sto ricevendo diverse mail di persone sconfortate e rassegnate, che mi chiedono come sia vivere lontano dall’Italia, con la speranza che io li rassicuri che qui è un paradiso. A queste persone vorrei dire di smetterla di lamentarsi, perchè lì è ancora molto meglio che nella maggior parte delle nazioni del mondo. Dico loro: se pensate che le cose possano andare meglio, fate in modo di cambiarle, e non aspettate che cambino da sole o di trovarle già cambiate altrove».

25 aprile 2011
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