Romeu Pellicciari

La storia si potrebbe intitolare: il modenese che fece gol alla nazionale italiana. No, non è un paradosso, è una storia di emigrazione. La storia di un campo da calcio pieno come un uovo dove la gente urla il nome di Romeu e il centravanti della nazionale brasiliana, fa gol. Quel Romeu però è un modenese, del ramo dei Pellicciari che, partiti dalla nostra provincia hanno, di fatto, fondato una città in Brasile e fatto segnare un gol all’Italia da un loro discendente. Una lunga e bella storia.
Fa parte della prima generazione dei Pellicciari stabilitisi a Jundiai.
E proprio a Jundiai è nato il 26 marzo 1911.
Romeu Pellicciari, ma per tutti era semplicemente Romeu, eroe brasiliano ai campionati del mondo di calcio del 1938.
Calciatore professionista dal 1930 al 1941, Romeu è considerato uno dei migliori talenti brasiliani degli anni Trenta e uno dei giocatori più tecnici del calcio brasiliano. Attaccante, aveva tra le sue migliori caratteristiche la visione di gioco e la creatività; era tiratore fortissimo e abile nei dribbling stretti.
Disputò con la maglia della Palmeiras il campionato Paulista nel 1932-33 e 34 e con i colori della Fluminense i campionati Carioca dal 1936 al 1941.
Ma la sua stagione migliore fu quella del 1938, anno del campionato del mondo, terza edizione della Coppa Rimet, che si svolse in Francia.
In quell’edizione l’Inghilterra declinò l’invito.
Altra defezione arrivò dalla Spagna, dove infuriava la guerra civile.
Guidata da Vittorio Pozzo, l’Italia concesse il bis vincendo il suo secondo campionato mondiale nella finale contro l’Ungheria per 4 a 2 allo stadio Colombes di Parigi.
L’Italia era arrivata alle finali battendo in semifinale proprio il Brasile per 2 a 1.
In quella partita le maggiori preoccupazioni all’Italia vennero proprio da Romeu, che segnò la rete brasiliana. Nello stesso campionato Romeu segnò complessivamente tre reti.
La prima negli ottavi di finale contro la Polonia, la terza rete arrivò nella finale per il terzo e quarto posto che il Brasile si aggiudicò contro la Svezia per 4 a 2.
In tutta la sua carriera Romeu disputò 13 partite nella nazionale carioca.
LA SUA FAMIGLIA
Una numerosa famiglia, i Pellicciari, emigrati nel 1885 da San Felice al Brasile, furono tra gli artefici dello sviluppo di Jundiai, città a cinquanta chilometri da San Paolo che attualmente conta 350mila abitanti. Furono tra i principali protagonisti e animatori della vita politica, sociale, culturale e sportiva della città per oltre un secolo.
Era una numerosa famiglia che aveva come capostipiti i due fratelli Sperindio ed Enrico Pellicciari.
Entrambi erano nati a San Felice, Sperindio nel 1866, Enrico nel 1868.
Entrambi, sulla spinta delle richieste di coloni che a quel tempo il governo brasiliano rivolgeva agli italiani, lasciarono la Bassa modenese e attraverso il lungo viaggio oltre oceano giunsero in Sudamerica nel 1885.
E c’erano anche i Pellicciari tra i 99 coloni italiani che nel 1887 si insediarono a Jundiai, poche baracche alle quali si aggiunsero quelle costruire da questo primo nucleo coloniale Barao de Jundiai.
Con la tenacia e l’intraprendenza tipica della gente della Bassa modenese, i Pellicciari iniziarono subito a lavorare e costruirono nel 1893 una delle prime imprese della città, la Grande Fabrìca de Cadeiras Torneria e Marcenaria Sperindio Pellicciari, che sfruttava per procurarsi energia una ruota ad acqua montata nel Rio Guapeva.
Produceva materiali in ceramica e in ferro e costituiva una azienda altamente tecnologica per quei tempi.
La tradizione dei Pellicciari per la ceramica e per la torneria si è poi tramandata fino ad oggi.
Emidia Pellizzari, nipote di Sperindio, insieme al marito Francisco Pozzani, figlio di emigrati veneti, fondarono nel 1924 a Jundiai la Compagnia Ceramica Jundainense per la produzione di sanitari in ceramica.
In seguito acquisirono l’Antica Ceramica Santa Josefina, in non buone condizioni economiche, e diedero vita alle Industrie Francisco Pozzani S.A. ancora oggi in attività con sede a Rua Carlos Gomes a Jundiai.
Hanno quattro stabilimenti moderni, dove producono diverse linee di ceramica dalle stoviglie alle ceramiche refrattarie, e a materiali idraulici come ad esempio i filtri depuratori per l’acqua; danno lavoro a 900 dipendenti ed esportano in quaranta Paesi nel mondo.
Anche Enrico Pellicciari fu per diversi anni al fianco del fratello.
Ma all’interno della comunità che stava sviluppandosi in maniera esponenziale all’inizio del Novecento si contraddistinse soprattutto per le sue doti artistiche.
Enrico Pelliciari, infatti, insieme ai figli Umberto, Amilcar, Arthur e Orestes e al maestro Arthur Vasques nel 1918 fondò la Corporazione musicale Italo Brasiliana e la famosa Banda Itala che per più di sessant’anni accompagnò eventi civili e sociali della città.
 
In due fotografie la storia di Jundiai, la città fondata da alcuni emigrati di San Felice vicino a San Paolo
Lo sviluppo di città quali quelle del Brasile, o altri Paesi del sud e nord America e dell’Australia, non sarebbe stato tale se non ci fosse stato il decisivo apporto degli italiani. Così è stato per Jundiai che da quelle poche baracche del 1887 e dall’arrivo del primo nucleo di 99 coloni, ha fatto molta strada. Dopo oltre un secolo Jundiai è ora una delle città più progredite dei dintorni di San Paolo. Conta 350mila abitanti, 500 industrie, 5mila piccole e medie imprese artigiane, 43 sportelli bancari e 1977 stabilimenti commerciali. Nelle foto come era e com’è oggi la città creata dai modenesi.
(2 dicembre 2001)
Nelle foto: Romeu Pellicciari e i primi coloni a Jundiai
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