Marco Landroni

Due storie parallele con un filo conduttore: le stesse origini. Due famiglie vissute a chilometri di distanza e con esperienze diametralmente opposte si sono ritrovate oggi a condividere lo stesso progetto. Da una parte i Passini, fananesi conosciutissimi per il Gruppo Passini, leader nella componentistica per le macchine movimento terra; dall’altra i Landroni, anche loro di origini fananesi e occupati nel medesimo campo, ma emigrati in Brasile diversi decenni fa. 
Passini e Landroni, hanno deciso di unirsi in una joint-venture e hanno fondato la «Italtractor Landroni», che, secondo quanto si può prevedere, in un prossimo futuro, sarà la maggiore azienda produttrice di pezzi per sottocarro di trattori esistente al mondo. Fin qui sembra una normale fusione tra due importanti ditte modenesi. In realtà la cosa è più complicata, dal momento che i Landroni ormai da più di mezzo secolo hanno abbandonato l’Appennino modenese per cercare fortuna oltreoceano.
E’ strano, ma questa famiglia di emigranti, partiti da Fanano alla volta del Brasile, e che dopo 50 anni si intrecciano di nuovo sulle strade di Fanano. La storia dei Landroni d’Oltreoceano comincia all’indomani della seconda guerra mondiale, nel 1949, quando Piero Landroni, figlio di Vincenzo Landroni e Teresa Gavazzi, dopo aver trascorso la giovinezza sulle montagne di Fanano, decise di tentare la fortuna all’estero. Partì insieme alla moglie Silvana Bellettini, nata ad Ospitale. Portavano solo la voglia di lavorare e la propria esperienza nel settore meccanico,.
Come prima occupazione Piero e Silvana trovarono un impiego a San Paolo in una ditta di tappeti e, dopo pochi mesi, Piero iniziò a lavorare come tornitore presso una ditta locale. La paga non era alta, ma, sempre meglio che in Italia.
Per due anni Piero e la moglie lavorarono con un solo pensiero in testa: riuscire a guadagnare abbastanza per pagare il viaggio in Brasile ai famigliari rimasti in Italia. E nel 1951 arrivarono in Brasile i genitori e il fratello di Piero, Vasco, assieme alla moglie e alla figlia. Vasco aveva già in tasca un contratto per due anni come tornitore presso la ditta Cavalari dove lavorava Pietro. La stessa ditta assunse poi il padre Vincenzo come spazzino.
Il desiderio di creare una propria attività nacque fin da subito nei fratelli Landroni «ma – spiegano i figli – c’era un problema che sembrava quasi insormontabile: trovare il capitale necessario. Per lavorare indipendentemente occorrevano almeno due o tre macchine e il loro prezzo, all’epoca, corrispondeva più o meno a 3 o 4 mesi di salario. Nessuno dei due poteva permettersi tanto».
Fortunatamente uno zio, Sabatino Landroni, che già da diversi anni viveva vicino a San Paolo e che godeva di una certa agiatezza, si offrì di far loro un prestito di 13.000 cruzeiros, giusto il necessario per comprare un tornio, una perforatrice e una forgia. Ricavarono così una piccolissima officina nello scantinato di casa dove lavoravano la sera e durante i fine settimana.
«Furono tempi duri – raccontano i figli – in cui solo una grande volontà e l’impegno sostennero i nostri genitori. A peggiorare la situazione intervenne la ditta Cavalari che, quando capì che questi due bravi tornitori italiani avevano in mente di mettersi in proprio, aumentò notevolmente le loro ore di lavoro e licenziò nonno Vincenzo.
A quel punto Piero e Vasco capirono che dovevano prendere una decisione e, con l’appoggio di tutta la famiglia, decisero di licenziarsi e di proseguire con le proprie gambe».
“L’OFICINA”
Una sede e undici filiali
La consegna prima del tempo, la qualità dei prodotti, la serietà, fecero ben presto dei Landroni una ditta stimata nel settore dei componenti per autocarri. Dagli inizi nello scantinato di casa a oggi sono ormai passati 50 anni e molto è cambiato nella ditta Landroni, ma non l’impegno e la perseveranza nel cercare di realizzare sogni e progetti. Attualmente l’Oficina Mecanica Landroni conta, oltre alla sede principale in una zona residenziale di San Paolo, ben 11 filiali sparse in tutto il territorio ed è la ditta leader nel settore. Mantiene ancora oggi il carattere di impresa a conduzione familiare: non è più gestita da Piero e Vasco Landroni, ma dai loro figli, che l’amministrano con la stessa intraprendenza e apertura verso il nuovo, tanto da inseguire un nuovo ambizioso sogno: aprirsi al mercato globale attraverso una joint-venture con una importante ditta italiana ed estendere così i propri prodotti a tutto il mondo. Per un bizzarro intervento del destino, i Landroni incontrano i Passini e scoprono di avere in comune, oltre agli affari, una cosa più profonda: le origini.
(17 maggio 2001)
Nelle foto: La famiglia Landroni e sotto Marco Landroni con Ivano PassiniLandroni_FamigliaLandroni_Passini