In pochi ne conoscono le origini italiane. Eppure Christy Palmerston, esploratore del governo australiano e amico degli aborigeni, nasconde origini modenesi. Il suo nome per esteso è Cristoforo Palmerston Carandini, sulla cui avventurosa esistenza si sta realizzando un libro.
Gli studiosi di storia dell’emigrazione, troppo spesso concentrati sui massimi sistemi con l’indagine dei flussi di spostamento delle grandi masse e l’elencazione interminabile e anonima di nomi ed eventi, si sono però spesso dimenticati di approfondire la ricerca su alcuni personaggi che hanno fatto la storia in altri Paesi del mondo.
E’ così si sono anche dimenticati, relegandolo quando va bene ad una nota a margine in qualche libro di storia dell’emigrazione italiana in Australia, di Cristoforo P. Carandini, meglio conosciuto come Christy Palmerston, nato a Melbourne nel 1850 e figlio di Girolamo Carandini, modenese, della nobile famiglia dei Carandini, costretto ad emigrare dopo i moti carbonari, perché accusato di essere tra i rivoluzionari che ordinano trame indipendentiste contro i duchi di Modena e gli Austriaci.
Girolamo Carandini, arrivato in Australia negli anni Quaranta dell’Ottocento, sposò in Tasmania Mary Burgess ed ebbe sette figli. Con l’unità d’Italia e la fine del ducato, Girolamo Carandini tornò a Modena nel 1869 per reclamare i propri beni confiscati dall’Austria a suo tempo. Prima di riuscirci però, venne colpito da malattia e morì nella nostra città il 18 gennaio 1870.
In Australia rimasero la moglie e i sette figli, uno dei quali era proprio Christy Palmerston, uno dei pochi bianchi che riuscì ad ingraziarsi il popolo degli aborigeni cannibali del Qeensland, a quel tempo territorio ancora in parte inesplorato. Palmerston, il cui secondo nome deriva a Cristoforo Carandini dal quel lord Palmerston di Londra vissuto nella prima metà dell’Ottocento e che fu amico del padre Girolamo, divenne una specie di eroe buono, una sorta di Robin Hodd del Queensland, infallibile nell’uso, però, delle armi da fuoco. Era sempre circondato da un gruppo di aborigeni che lo aiutavano e lo proteggevano e lui aiutava tutti, aborigeni e bianchi, viaggiatori e minatori che si avventuravano nelle fitte boscaglie del Queensland alla ricerca dell’oro.
E lo stesso Christy Palmerston, prima con l’amico esploratore James Mulligan, poi da solo, scoprì campi auriferi nel Queensland settentrionale. Grazie alla conoscenza del territorio e ai suoi rapporti con gli aborigeni, venne incaricato dal Governo australiano di realizzare esplorazioni e carte per facilitare il compito dei tecnici nella realizzazione di importanti vie di collegamenti viarie e ferroviarie che consentirono anche la nascita di città come ad esempio Innisfail sulla costa e lo sviluppo di altre come Cairns, il porto più importante della costa nel nord del Queensland, Port Douglas o Daintree.
La leggenda di Christy Palmerston, maturata tra il 1870 e il 1886, era all’apice quando decise di «mettersi tranquillo», comprò un albergo a Townsville e si sposò. Ma evidentemente la vita calma della cittadina non si adattava al suo temperamento e allora, richiamato dall’avventura, Cristoforo Carandini ripartì, questa volta per la Malesia in cerca di metalli rari. E qui, colpito da febbri malariche, morì nel 1893 a soli 43 anni.
(18 gennaio 2001)
- Monumento a Christy Palmerston
- Cristoforo Palmerston Carandini