Era emigrato in Francia, precisamente a Saint Raphael tanto anni fa per motivi di lavoro ed ora vivono ancora sulla Costa azzurra i suoi figli e i nipoti. Lui, Attilio Cavani classe 1905, partito ancora giovane da Spilamberto, è ricordato con affetto e simpatia e meglio conosciuto con il soprannome di Podrecca.
Discendente della prestigiosa stirpe dei Cavani fonditori di campane e costruttori di strumenti ad arco, Attilio Cavani Podrecca è passato alla memoria dei suoi concittadini nei primi anni del secolo come pioniere delle gare ciclistiche ed essere l’unico spilambertese ad avere partecipato al Gito d’Italia di ciclicmo. Lo troviamo infatti dagli anni Venti agli anni Trenta citato tra le righe di qualche Gazzetta dello Sport dell’epoca, insieme ai suoi compagni di fatica: Alfredo Binda, Gaetano Belloni, Learco Guerra, Ottavio Bottecchia.
Erano i tempi del ciclismo pionieristico e Podrecca, affascinato dalla due ruote, si lancia anima e corpo in questa favolosa avventura che lo porta a gareggiare in una trentina di manifestazioni, tra le quali anche un Giro d’Italia, proprio nell’anno in cui la classica corsa a tappe parte dalla Sicilia. Lui però non lo conclude per problemi che adesso chiameremmo: meccanici. Insomma gli si ruppe la bicicletta e non ebbe modo di sostituirla.
Ma gli aneddoti che si ricordano su di lui sono tanti, e lui stesso li raccontava quando, di sovente tornava nella sua Spilamberto. Uno riguarda la classica Milano Modena, quando arrivò al traguardo per primo con conque minuti abbondanti di vantaggio sugli inseguitori, ma nonostante gareggiasse «in casa», a Campogalliano sbagliò strada e venne squalificato
(13 febbraio 2001)