Adolfo Jenni

Per metà svizzero e per metà modenese, Adolfo Jenni è nato a Modena nel 1911, ed è considerato uno dei maggiori scrittori svizzeri di lingua italiana. La sua vita, pur svolgendosi per molta parte in Svizzera, ha conservato la formazione modenese e nelle sue opere si respira tutta la modenesità di chi ha respirato, fin dalla nascita, le tradizioni e la cultura della terra tra il Secchia e il Panaro. 
E’ uno dei tanti personaggi che da Modena, dove sono nati, sono stati allontanai, anche dalle vicende della guerra e portati altrove, a testimoniare la propria modenesità.

Le sue origini si ritrovano, infatti, in tutte le sue opere, in tutta la sua produzione letteraria di prosa dove vengono raccontati attimi della sua vita, vissuti o pensati, ma anche momenti della vita della nostra città.
Pur essendosi formato alla scuola italiana, Adolfo jenni è considerato uno scrittore svizzero e rientra nei testi scolastici elvetici, nonchè nel dizionario degli scrittori della svizzera italiana.
Dopo essere nato a Modena ed avere trascorso i primi anni della sua vita nelle contrade intorno alla via Emila, Adolfo Jenni dal 1936 è a Berna come lettore e poi come professore presso l’Università.
Nel corso della sua carriera letteraria, molto prolifica, ha pubblicato molti saggi di critica su Dante, Tasso, Foscolo e Manzoni, e numerose opere di prosa.
«Di moderna raffinatezza – riporta il dizionario svizzero degli scrittori italiani – che egli stesso ama definire”prose di romanzo”».
Spiccano tra il meglio della sua produzione opere pubblicate quali il romanzo «Regina» pubblicato – nel 1936, oppure «Annate» del 1942 o «Il recinto» prose di romanzo del 1947 nella prima edizione di Guanda e nella seconda edizione del 1952 di Falena.
O ancora i racconti brevi «Cose di questo mondo», e ancora le prose di romanzo «Vicende e situazioni» pubblicato a Chiasso nel 1970.
In questa opera Adolfo Jenni rivive momenti di vita e pensieri attraverso un personaggio, Saverio Adami, incontrato anche in altre opere dello scrittore svizzero-modenese.
Prose che la critica ha affermato essere dense di «un lessico dalla ricchezza inquieta».
(24 luglio 2001)