Da cinque anni vive a Bangkok, la città che lui stesso de finisce “dei grandi contrasti, del traffico apocalittico, dei templi buddisti e della prostituzione tollerata”. Enrico Silvestrini, 37 anni, modenese, è in Thailandia dal febbraio del 1995 per motivi di lavoro. Da dieci anni era impegnato alle dipendenze del settore export in una importante ditta modenese di gru per camion.
“Poi – racconta- il nostro agente thailandese mi fece un’offerta per curare il loro ufficio export”. Erano di quelle che dal punto di vista economico non si potevano rifiutare e allora ha deciso di andare dall’altra parte del mondo, in Asia, dove vive ancora oggi.
Modenese di nascita, ormai asiatico di adozione. Enrico Silvestrini è dall’età di 18 anni che viaggia e lavora all’estero. Prima come conosciuto ed apprezzato batterista, poi come professionista addetto all’export nel settore meccanico delle gru per camion.
“Mi sono diplomato all’istituto Fermo Corni – dice Enrico Silvestrini – poi ho iniziato a viaggiare come musicista. Viaggiavo molto, facevo par te di una orchestra che lavorava tutte le sere. Ho anche girato per due anni l’Europa sulle navi da crociera. Poi la musica era diventato un vero e proprio lavoro, anche troppo stressante. Non mi divertivo più. La batteria, che era per me una passione, si era trasformata in uno strumento professionale come un altro, una sorta di catena di montaggio che non mi interessava più, ed allora mi sono fermato. Solo così la musica poteva tornare una passione”:
E così è stato. Nell’85 Enrico Silvestrini ha voltato pagina; suonare è tornato un hobby, un divertimento, un’attività da tempo libero, e il lavoro lo svolge nel settore export della metalmeccanica.
“Anche il lavoro presso l’azienda modenese di gru per camion mi ha consentito di viaggiare spesso – dice ancora – prima in Europa poi nel Sud est asiatico, fino a quando nel 1995 il nostro agente thailandese mi fece un’offerta economica che non si poteva rifiutare per curare il suo ufficio export. A quel tempo l’economia in Asia era ancora quella leoni ruggenti. Mi interessava l’offerta e soprattutto volevo specializzarmi in una parte del mondo che era e che sarà il futuro delle economie mondiali. Basti pensare alla Cina, con un miliardo e trecento milioni di persone”.
Si è così trasferito a Bangkok dove vive ancora oggi.
“Bangkok è la città dei grandi contrasti – racconta – del traffico apocalittico, città dei templi buddisti e della prostituzione tollerata. Città di 12 milioni di abitanti, una città caotica, che negli ultimi anni è comunque migliorata grazie alla costruzione di infrastrutture e di autostrade”.
Conosceva già bene il Sud est asiatico, ci era andato spesso per lavoro. Trasferirsi, vivere in Asia ed adattarsi alla vita di Bangkok non è comunque stato facile per Enrico Silvestrini.
“E’ una cultura molto diversa dalla nostra – spiega – ed è difficile adattarsi al loro modo di vivere, di essere. Non capiscono la gente che si arrabbia, chi si arrabbia viene preso per matto, ed è stato difficile, nei primi tempi, soprattutto la gestione del personale. Non bisogna mai alterarsi con i dipendenti, ma sempre essere diplomatici”.
L’integrazione nella vita thailandese è stata molto dura all’inizio, soprattutto per la mancanza di amici. La comunità italiana è piccola, appena 900 persone.
“Vivendo all’estero – commenta Enrico Silvestrini – sono diventato un accanito tifoso dell’Italia. Non è vero che la Thailandia è un paese del terzo mondo. Sono molto avanti, più di quello che si pensa ed in alcuni casi anche più all’avanguardia rispetto all’Europa. A Bangkok, c’è ad esempio, uno dei più alti grattacieli del mondo e un’autostrada a quattro corsie per direzione di circolazione, interamente costruita su pilastri. Una struttura faraonica che non ha eguali”.
Adesso però Enrico Silvestrini conosce usi e costumi, pro e contro dell’Asia. Che giudica il mercato del futuro.
“Nonostante l’ultimo scivolone economico, l’Asia continua ad essere il futuro – ha commentato – basti pensare ai cinesi, un numero enorme di lavoratori instancabili”.