Aldo Manini

Una numerosa discendenza di Manini ha invaso l’Argentina dalla fine dell’Ottocento. Capostipite di questa famiglia fu Zeffirino, Ceferino per l’anagrafe argentina, che all’età di 23 anni decise di partire da Gualtieri, dove era nato e di emigrare nella provincia di San Juan, dove cercò di lavorare i campi e imporsi come coltivatore diretto basandosi sull’applicazione delle tecniche agricole imparate dal padre in Italia.
Della famiglia Manini parla Aldo Roberto, nipote di nonno Zeffirino. “Il nonno era partito dall’Italia con due fratelli dei sei fratelli, Angelo e Demetrio – dice- giunti oltre oceano però i fratelli si separarono. Scelsero strade diverse. Zeffirino arrivò in Argentina, Gli altri si diressero uno negli Stati Uniti, l’altro in Uruguay”. Arrivato al porto di Buenos Aires, però, Zeffirino non si fermò, proseguì ancora per mille chilometri in direzione ovest e arrivò a San Juan, città capoluogo di una vallata, San Juan appunto, che si estende ai piedi della Cordigliera delle Ande. “In Italia nonno Zeffirino aveva imparato a coltivare diverse qualità di frutta, verdure e cereali – continua il nipote Aldo – seguendo quindi le orme di tutti gli immigrati cominciò a lavorare come operaio agricolo giornaliero, poi come affittuario e finisce per comprare la sua terra ed esserne finalmente proprietario lui stesso. Una grande conquista per nonno Zeffirino”. Nel 1890 Zeffirino si sposò con Fidelia Matus dalla quale ebbe cinque figli. Disgraziata mente nel 1899 la moglie morì e Zefferino si risposò dopo tre anni con una giovane ragazza, Teresa Romero, dalla quale ebbe altri dieci figli. La nuova e numerosissima famiglia Manini si trasferì nel 1921 nella frazione di Carpinteria in Comune di Pocito dopo aver acquistato 60 ettari di un’estesa proprietà rurale coltivata per la maggior parte a vigneto. “Era un esperto agricoltore – dice il nipote – applicando le tecniche imparate da ragazzo riusciva a produrre in quantità e qualità maggiore degli altri e così nonno Zeffirino divenne famoso come un vero e proprio esperto e per questo veniva chiamato anche dagli altri proprietari terrieri”. “Si dedicò anche al commercio – aggiunge il nipote – e inaugurò un deposito di vino nella città di Santa Fe”. Nel 1926 Zeffirino si ritrasferì a San Juan, dove acquistò una casa grande abbastanza da contenere tutti i suoi familiari. “Non ebbe la possibilità di frequentare nessuno studio – ha concluso Aldo Manini – però seppe trasmettere e dare ai suoi figli la possibilità di inserirsi culturalmente nella società dell’epoca. Nel 1932 ci fu una grande crisi commerciale nella quale anche Zeffirino rimase coinvolto. Il prezzo dei prodotti agricoli era notevolmente calato e al contrario le tasse da pagare erano aumentate. Come conseguenza di tutto questo ci fu la perdita di numerosi beni da parte dei Manini”. Zeffirino morì nel 1945 all’età di 80 anni e fu seppellito a San Juan. Prima della sua morte ebbe l’immensa gioia di vedere i nove figli superstiti, sei morirono piccoli o giovani, ognuno con la propria famiglia. “Zeffirino Manini, partito dalla provincia di Reggio, ha quindi impianto in Argentina una numerosa discendenza formata da quindici figli, otto femmine e sette maschi. Ora si contano cinquanta nipoti e centocinquanta pronipoti che sono radicati per la maggior parte nella provincia di San Juan, altri nelle province di Mendoza o Buenos Aires, alcuni si sono trasferiti in altre nazioni.
Aldo Roberto è figlio di Aldo, il minore dei figli di Zeffirino, e lavora come funzionario amministrativo. Aldo senior nacque nel 1918 ed ebbe dalla moglie Olga Nacvusi sette figli. Aldo Roberto è nato invece nel 1946 a San Juan, inú rgentina si è laureato in economia e commercio nell’università Cattolica di Cuyo ed è dottore in scienze economiche nell’Università.. di Madrid. Aldo Roberto Manini, ha lavorato come funzionario ed assessore nell’amministrazione pubblica provinciale e nazionale. E’ stato anche funzionario nella banca commerciale privata. Attualmente è libero professionista, professore all’Università nazionale di San Juan e dell’Università Cattolica di Cuyo, proprietario di un’impresa familiare frutticola e vice console onorario della Repubblica italiana nella Provincia di San Juan. Dal 1972 è socio d’Ausonia, sociatà italiana di Mutuo soccorso, istruzione sportiva e membro della commissione direttiva del circolo Emiliano romagnolo di San Juan. Il nipote di Zeffirino è orgoglioso della sua origine reggiana. E’ stato anche a Reggio ed è andato sulle strade delle sue origini nella provincia reggiana un paio di anni fa. Luigi Tassi, ragioniere capo del municipio di Gualtieri e sua moglie Anna – racconta Aldo Roberto – mi hanno portato a conoscere Gualtieri e dintorni, la chiesa dell’Annunciata di Pieve Saliceto, dove fu battezzato mio nonno, ed il vicino cimitero dove, per ricostruzioni, sono sparite tutte le tombe antiche e non ne esiste oggi nessuna dei Manini. Poi sono stato ospite di Nello Manini, della ditta “Fratelli Manini” di Guastalla, a Pieve Saliceto ho poi conosciuto Carlo, Marcella, Ermanno e Giordano, tutti Manini”. Aldo Roberto conserva un caro ricordo di tutte le persone che ha conosciuto nell’occasione. Un piacevole ricordo è anche quello legato ai luoghi caratteristici della città, ma soprattutto alla cucina reggiana. “La cucina reggiana – continua – è piena di prodotti genuini, come l’erbazzone, il Parmigino Reggiano, i tortellini i salumi e i vini frizzanti e soprattutto il Lambrusco. Cose buonissime che ricordo con amore e nostalgia”.
(21 ottobre 2000)

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